Incipit

Stefano Cagliari

L’ho sognato spesso, per anni, un sogno sempre uguale. Non era morto, il suicidio era stato un trucco per uscire. Viveva lontano, nascosto, dall’altra parte dell’oceano. Lo sapevamo solo noi, solo io ero in contatto con lui – qualche telefonata, sempre nella notte. A volte cercava di tornare, per vederci, ma non sempre riusciva. Facevamo tutto di nascosto, i nostri rari incontri dominati dall’oscurità, il segreto, il non detto. La paura di essere scoperti.

Solo vent’anni dopo ho capito che chi si nascondeva in realtà ero io. Proiettavo su di lui la mia ossessione di passare inosservato, di vivere isolato con la mia famiglia, la mia azienda, i miei pochissimi amici. Lavoravo solo con l’estero, dove si sapeva molto poco di ciò che era successo. Lì non capitava che qualcuno mi chiedesse: «Cagliari? Il figlio del presidente dell’ENI?», e il nodo alla gola ritornasse, i ricordi riaffiorassero, ancora insopportabili. A volte rispondevo con uno sguardo di silenzio e gli occhi umidi. Altre con la rabbia e un profluvio di parole che riempiva lo spazio. Finche´ non restava che il vuoto, la bocca senza più sapore, il mio interlocutore che non sapeva più dove guardare.

Lui, «l’ex presidente dell’ENI morto suicida in carcere», come riportano i media le rare volte, ormai, che fanno il suo nome, non se ne sarebbe mai andato per vivere da fuggiasco. «Non posso scambiare la mia dignità con nessuna mia vita», ci scrisse il 5 luglio. Come venni a sapere in seguito, qualche amico gli aveva proposto di fuggire all’estero, in Svizzera e da lì chissà dove, ma la fuga per lui non avrebbe avuto senso, bisognava difendere l’immagine dell’azienda. Fuggendo avrebbe portato all’ENI solo fango, vanificato decenni di lavoro, di fatiche e di rinunce, e non era per questo che aveva lavorato tutta la vita. Il comandante non abbandona la nave nella tempesta. Come scrisse a un’amica il primo aprile: «Di danno all’immagine dell’ENI ne abbiamo fatto anche troppo».

Erano i primi mesi del 1993. Da quasi un anno era esplosa Mani Pulite, l’inchiesta dei magistrati del pool di Milano …